Tema 2022: l’INFINITO’

Avviso a tutti i soci

 

C’è desiderio di fotografia, di aria aperta, di luce… di infinito e di tutti gli infiniti possibili.

E’ il tema dell’anno e sarà il tema della mostra collettiva del 2022 che probabilmente avrà come titolo “molti sono gli infiniti”.

Invitiamo i soci ad applicarsi nel rispetto dei tre principali orientamenti legati al temo dell’Infinito sui quali andremo a confrontarci in varie occasioni.

Gli orientamenti sono:

  1. IL TEMPO DELL’INFINITO
  2. I LUOGHI DELL’INFINITO
  3. L’INFINITO DENTRO DI ME

IL TEMA E’ VINCOLANTE PER LE SERATE DI DISCUSSIONE ORGANIZZATE SPECIFICATAMENTE ED E’ VINCOLANTE PER LA PARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA COLLETTIVA 2022

— linee guida ————————————————————————————————————————————————-

L’infinito non è solo un concetto.
Non è solo quel simbolo che denota un’astrazione matematica atta ad indicare una grandezza illimitatamente grande e nemmeno è solo quel punto dell’obiettivo che indica una messa a fuoco estremamente nitida per la fotografia di paesaggio.
Non è solo quello stupendo poema di Giacomo Leopardi che quasi come una fotografia…  mostra un mondo interiore.
l’Infinito è uno stato d’animo, è una visione, è una ricerca profonda verso sé stessi ed il punto di arrivo di molte consapevolezze.

In ognuno dei mondi che ci sono dentro di noi c’è un infinito, una storia infinita, un sogno infinito.

Infinito è anche il paesaggio che si rinnova ma che rimane sempre uguale a se stesso se chi lo osserva, lo cura, lo gestisce ne preserva la bellezza e il valore.
Infinita è la creatività che nelle forme d’arte si perpetua oltre il tempo.
Infinito è l’Uomo se avrà cura di sé; nel ricordo, nella storia, nei gesti migliori.
Infinito è ancora una volta l’uomo come opera d’arte tutt’ora incompiuta ed in continua evoluzione e proiettata nel tempo e nello spazio.

 

“Non si sa quanto verde
sia sepolto sotto questo verde
né quanta pioggia sotto questa pioggia
molti sono gli infiniti
che qui convergono
che di qui s’allontanano
dimentichi, intontiti”
da Lanugini, Andrea Zanzotto,   
“Che opera d’arte è l’uomo, quanto nobile nella sua ragione, quanto infinito nelle sue facoltà, nella forma e nel movimento, quanto appropriato e ammirevole nell’azione, quanto simile a un angelo nell’intendimento, quanto simile a un dio: la bellezza del mondo, il paragone degli animali.

Da Amleto, Shakespeare

Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora.

Vita
William Blake

 

 

 

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